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Archive for marzo 2017

Quello dei Cavalieri Templari, o meglio dei Pauperes commilitones Christi templique Salomonis (“poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone”),  fu uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali ed ebbe origine nelle guerre successive alla prima crociata con la precisa regola di proteggere i numerosi pellegrini che andavano visitare Gerusalemme.

I Templari erano facilmente riconoscibili per la loro sopravveste bianca, nera alla quale nel tempo si aggiunse una croce patente rossa sul lato sinistro ma soprattutto divennero ben noti non solo per la loro doppia natura di combattenti e monaci ma per l’efficiente e ramificata organizzazione nella gestione di immensi latifondi agricoli dei quali curavano anche il commercio delle produzioni, e per la gestione dei beni dei pellegrini che nel tempo divenne uno dei più avanzati e capillare sistema bancario dell’epoca. I fatti successivi sono noti e culmineranno nella medesima data in cui scrivo qui da Orvieto, il 18 marzo dell’anno 1314, con il rogo dell’ultimo Gran Maestro dell’Ordine, Jacques de Molay.

Molti negli anni si sono domandati se quella fu davvero la fine.

Proprio qui ad Orvieto sin dall’inizio delle persecuzioni volute dal re di Francia Filippo il bello giunsero i cavalieri trascinando con se quella parte del loro tesoro di Parigi diretti in Terrasanta. Orvieto ospitava una precettoria, una prefettura, Templare che era anche una delle sedi governative del loro sistema di potere e di influenze, probabilmente tra le maggiormente importanti d’Italia con ben quattro chiese Santa Maria del Piano (poi divenuta San Marco dei Templari), San Pietro, Santa Maria delle Grazie e San Matheus Urbeveteris, poi intitolata dagli Ospitalieri a San Giovannino. Per duecento anni punto di riferimento, ancora oggi i toponimi che usiamo sono gli stessi di quegli anni. Era la terza precettoria  per ricchezza e potere senza contare i cavalieri ed i tesori giunti dalla Francia e che in quegli anni Orvieto era il punto centrale della Cristianità per via del Miracolo Eucaristico. Insomma materiale non ne manca affatto. C’è un patrimonio di storia e di cultura, e forse molto di più, che però oggi si è lasciato nel dimenticatoio e che probabilmente andrebbe ristudiato e rievocato per riportarlo sotto i riflettori che merita. E chissà che non venga fuori qualche scoperta interessante.

Il Solstizio dei Templari - 2009

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