Acerenza, luogo di storia, meraviglia e mistero.
Solo pochi anni dopo l’abbattimento delle mura voluto da Carlo Magno la città riesce a dare ostello , nel 799, delle spoglie di San Canio. San Canio, un nome di origine gaelica anch’esso, che significa “custode” anzi custode supremo, fu vescovo in Africa, arrestato e torturato col piombo fuso nelle ferite fu lasciato morente al mare perché il Prefetto di Cartagine, Pigrasio, si spaventò molto del terremoto e della tempesta che avvennero durante le torture. Così San Canio fu tratto dal mare, lontanissimo da quei lidi africani, sulle coste campane. Secondo la Passio con l’aiuto degli angeli, o forse erano marinai ed egli era semplicemente fuggito, ma poco importa, era qui in Italia. L’Etimo Canio potrebbe anche discendere dal latino canis, cane, che sta per canuto, tra gli irlandesi questo nome da origine a Connor (ci torneremo in un altro capitolo).
Sta di fatto che i resti di San Canio furono anch’essi nascosti abilmente e tornarono alla luce solo nel 1080.
Nel 799 infatti fu edificata la cattedrale longobarda che sarà poi sostituita da quella normanna proprio nel 1080. Lo stesso vescovo di Acerenza Arnaldo pone anche il Bastone Pastorale del Santo dentro l’altare in pietra della nuova cattedrale ed è ancora oggi visibile attraverso un’apertura circolare che si trova sulla sinistra dell’altare stesso. Il bastone è oggetto di discussione per le proprietà taumaturgiche e miracolose, esso a volte è raggiungibile, a portata delle dita, altre è lontanissimo dall’apertura. Chi lo tocca, talvolta, è guarito e protetto dai mali. Siamo sempre dentro la cattedrale di Acerenza, costruita sopra il tempio di Ercole Acheruntino, anch’egli taumaturgo e guaritore…
Una cattedrale che ha bisogno di una trattazione a sé data la complessità della vicenda ed i suoi risvolti, tuttavia ecco qualche anticipazione:
La cattedrale fu costruita per volere di Roberto il Guiscardo a margine del Concilio di Melfi del 1059, in stile romanico -clunyacense, come da richiesta dell’abate di Cluny Arnoldo che sarà poi Arcivescovo in Acerenza e che nel 1080 la consacrò a santa Maria Assunta ed a san Canio. Ovvero alla Stella del mattino, detta anche stella d’oriente, ed al santo guardiano… ma guardiano di che?