Dopo il grand Tour tedesco tra le scuole di scherma del 2009 tocca alla Svezia, con i suoi immensi patrimoni storici e culturali, ospitare il grand tour di un delegato dell’Accademia.
Qui di seguito il primo report del nostro buon Maestro d’Arme.
Parte prima
Preparata e studiata meticolosamente nei più minimi dettagli per oltre tre mesi, la missione in Svezia del maestro d’armi è iniziata lunedì scorso. Gli scopi di questo viaggio nella terra dei Vichinghi sono molteplici. Da una parte la possibilità di raccogliere materiale originale su lingua, usi, costumi, credenze, ed abitudini del popolo che forse più di ogni altro ha cambiato la storia d’Europa; dall’altra la ricerca di contatti con le realtà rievocative del territorio, in particolar modo l’area di Stoccolma e dell’Uppland, con una puntata sulla rotta dei Vichinghi svedesi verso la Russia, due giorni di navigazione sul Baltico tra Stoccolma ed Helsinki.
Il clima svedese si è in effetti dimostrato piuttosto clemente, ed un caldo sole tardo-primaverile ha accolto il nostro inviato al suo arrivo in terra scandinava. Il tempo è rimasto bello per buona parte di questa prima settimana di missione, eccetto una breve mezza giornata di pioggia che però ha reso l’atmosfera ancora più magica.
La base delle operazioni è la cittadina di Uppsala, famosa per aver ospitato re e scienziati del calibro di Gustav Vasa, l’epico re svedese, o di Karl von Linnè (meglio conosciuto come Linneo). Già in questo piccolo centro di circa 200 mila abitanti c’è molto da vedere, ed una sola giornata basta a stento per visitare la Domkyrka, cioè il duomo, luogo di sepoltura di due reali svedesi tra cui appunto Gustav Vasa (e le sue due mogli), ed anche il museo Gustaviano. Qui l’attesa era piuttosto grande ai fini dell’Accademia, e non è stata delusa: la sala dedicata a Vaslgarde ed alle sue sepolture è piena zeppa di artefatti che vanno dall’era delle Migrazioni fino alla fine dell’epoca vichinga, passando per il periodo vendelico. Elmi perfettamente conservati, spade, seax, lance, scudi, sono visibili accanto ad oggetti di uso comune, alcuni dei quali tipicamente scandinavi mentre altri sono di chiara ispirazione franca (tra questi una bilancia di precisione ed un paio di forbici molto simili a quelle moderne).
Elmo da Valsgarde
Gli elmi in stile “Valsgarde” e “Vendel”, uno con addirittura il camaglio in maglia di ferro preservato, gettano luce sulle difese degli antichi guerrieri scandinavi, mentre le armi da guerra non sembrano cambiate molto nei secoli, con spade più o meno ornate, seax di diverse dimensioni, e lance di fogge differenti. Particolarmente impressionanti sono gli scudi, uno dei quali supera il metro di diametro (probabilmente si tratta di uno scudo ornamentale per la nave sepolcrale), ed un altro è dotato di ornamenti a guida d’aquila e di drago.
Meno direttamente collegata con l’attività dell’Accademia è stata la visita al teatro anatomico di Uppsala, in cui venivano svolte lezioni di anatomia umana, e presso il quale sono conservati scheletri e preparati anatomici di grande interesse scientifico.
Dal punto di vista invece più “quotidiano”, la Svezia si mostra come un paese estremamente civile, piuttosto pulito (ma con qualche eccezione, va detto), e ricco in fauna e flora. Le sterminate campagne si alternano con boschi di betulle e conifere, i cui colori argentei e verdi contrastano col cielo azzurro vivo ed il bianco candido delle nuvole. Specchi d’acqua, stagni, fiumi e laghi costellano le immense pianure, buona parte delle quali è utilizzata come coltivazione. Le città sono ordinate ed a misura d’uomo, moderne eppure tradizionali in ogni aspetto della cultura, e costituiscono un bellissimo esempio di integrazione perfetta tra la traduzione ed il futuro.
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